In questa guida spieghiamo come sapere se un assegno è stato incassato e chi l’ha incassato.
Le regole e le convenzioni in materia di compravendita sono piuttosto complesse, e spesso chi emette un assegno si ritrova nella spiacevole posizione di non sapere se e quando quest’ultimo sia stato incassato. Certo, non è nell’interesse di nessun debitore sollecitare il creditore a riscuotere il denaro! A ben vedere però in situazioni di dimenticanza o presunta tale una domanda sorge spontanea: esiste un modo per sapere se un assegno emesso è stato incassato? E se sì, quanto tempo ha il creditore per compiere questa operazione? Ci sono scadenze? Come vedi, la tematica è in grado di dare adito a più di un semplice dubbio. Se vuoi saperne di più quindi, rimani con noi: di seguito riporteremo tutto quello che c’è da sapere sull’argomento, spiegando passo passo come sapere se un assegno e stato incassato o meno. In pochi e semplici passaggi scoprirai cosa si intende per “provvista”, come revocare un assegno prima dell’incasso e molte, moltissime procedure utili da seguire in questi casi. Sei pronto? Allora cominciamo!
Indice
Tempi di Incasso dell’Assegno
Nel caso te lo stessi chiedendo, la risposta è sì: esistono tempistiche ben specifiche per la riscossione di un assegno. Prima di scoprire quali siano però, è bene fare un breve ripasso circa la natura e le regole che riguardano questo metodo di pagamento largamente utilizzato.
Con il termine “assegno bancario” si fa riferimento a un documento prestampato da utilizzare come strumento di pagamento sostitutivo del denaro contante.
Più nello specifico, esso è da ritenersi un titolo di credito al portatore, vale a dire un documento che permette a chi lo detiene di ottenere un pagamento presso l’istituto di credito prescelto.
Un tempo, sugli assegni non era obbligatorio indicare il nome di un intestatario. Oggi invece, ciascun assegno è munito di una clausola di “non trasferibilità”. Ciò significa che solo chi ne è l’intestatario può incassare l’importo indicato.
Ma veniamo ora ai tempi entro i quali è possibile riscuotere l’assegno. Le condizioni temporali valide in Italia sono due, e vengono definite come “assegno su piazza” (come riportato nel primo caso) e “assegno fuori piazza (come nel secondo):
-Se il comune di riscossione è lo stesso dell’emissione, l’intestatario ha otto giorni di tempo per incassare l’assegno;
-Se i comuni di emissione e di riscossione sono diversi, l’intestatario ha quindici giorni di tempo per completare l’operazione.
La presenza di un numero limitato di giorni per riscuotere un assegno implica automaticamente la possibilità di farlo scadere. Cosa succede infatti se un portatore non riscuote l’assegno entro il numero di giorni previsto? Ebbene, se il ritardo rimane compreso entro i 6 mesi, non succede nulla.
Entro questo lasso di tempo il portatore potrà comunque recarsi in banca a riscuotere il proprio pagamento. Trascorsi i 6 mesi, le cose si complicano, e non di poco.
Un assegno non riscosso entro 6 mesi perde infatti la prerogativa cosiddetta di “titolo esecutivo”. Ciò significa che se non viene pagato né contentato, il creditore non potrà agire immediatamente nei confronti del suo debitore con un pignoramento.
A fare da intermediario in questa operazione dovrà essere necessariamente un giudice, il quale dopo essere stato opportunamente interpellato dalla parte lesa provvederà (in seguito alle dovute verifiche) a emettere un decreto ingiuntivo. Il recupero del credito sarà allora valido, ma i tempi per ottenerlo saranno decisamente più lunghi.
Per coloro i quali volessero addentrarsi in un territorio piuttosto complesso, vi sono poi da considerare i termini di prescrizione. Essi variano in base al tipo di credito in oggetto. I contratti a 5 anni per esempio, prevedono un termine di prescrizione di 10 anni. I crediti dei professionisti prevedono prescrizioni di 3 anni e, infine, i crediti dei mediatori una prescrizione di 1 anno.
Come Sapere se l’Assegno è Stato Incassato
L’unico modo valido ed utile per capire se un assegno sia o meno stato incassato consiste nel controllare periodicamente le proprie disponibilità economiche, ovvero tramite una richiesta di estratto conto o l’utilizzo di un portale home banking relativo al conto in oggetto..
Nel caso in cui insorgessero difficoltà in questo senso, il debitore può comunque verificare se sia o meno stato incassato l’assegno che ha pagato. Il metodo migliore per farlo consiste nel recarsi personalmente nella filiale della propria banca, chiedendo di essere serviti da un addetto dello sportello.
Quest’ultimo provvederà a effettuare una ricerca, ma per farlo dovrà necessariamente entrare in possesso della matrice dell’assegno, vale a dire della parte che dopo la compilazione rimane in possesso del titolare all’interno del carnet.
Ma cosa succede se, dopo un po’ di tempo dal pagamento, il debitore non ha sul conto abbastanza soldi? Cosa avviene se il creditore incassa l’assegno ma, di fatto, non può ricevere tutti i soldi che gli spettano? Ebbene, in questi casi sarà la banca stessa ad agire, mandando l’assegno in questione “in protesto”.
Cosa vuol dire? Ciò significa che il creditore può agire nei confronti del debitore attraverso un pignoramento dei beni. Ma le ripercussioni negative di una negligenza del genere non finiscono qui: il debitore che si facesse trovare sprovvisto del denaro indicato sull’assegno, non solo andrà incontro ad una sanzione amministrativa, ma finirà anche per essere segnalato alla Centrale allarme interbancaria.
Un fatto questo molto grave, che una volta verificato fa sì che il debitore non possa più emettere assegni né utilizzare carte di credito o aprire nuovi conti bancari.
Nessun trucco quindi: per sapere se un assegno sia o meno stato incassato dal creditore sarà opportuno comportarsi seguendo le normali procedure presso il proprio istituto di credito o, in alternativa, consultando il portale online della banca tramite le proprie credenziali di home banking. All’interno della sezione della piattaforma relativa ai movimenti infatti, una volta avvenuto l’incasso vedrai apparire una voce relativa all’incasso dell’assegno, facile da riconoscere in quanto corrispondente all’importo da te pagato.
Chi si trovasse ad emettere un assegno per poi rendersi conto di non avere a disposizione l’intero importo potrà revocarlo solamente una volta trascorsi i limiti di tempo legali per riscuoterlo (8 giorni per assegni su piazza e 15 giorni per assegni fuori piazza).
È invece sempre possibile effettuare una revoca dell’assegno una volta che sono scaduti i giorni a disposizione del creditore. Attenzione però: una scadenza delle tempistiche non annulla di fatto il diritto di riscossione del creditore, ma mette solo la banca nelle condizioni di non versare obbligatoriamente il denaro a quest’ultimo.
In caso di revoca, il creditore potrà agire per altre vie, prima fra tutte quella del pignoramento.
Come Sapere chi ha Incassato un Assegno
In generale, le informazioni su chi ha incassato un assegno sono considerate dati sensibili e sono protette dalla privacy bancaria. Pertanto, queste informazioni non sono normalmente accessibili al pubblico o anche al mittente dell’assegno, a meno che non ci siano circostanze particolari che lo richiedano, come indagini legali o frodi.
Se sei il mittente dell’assegno e hai motivi validi per sapere chi lo ha incassato, potresti dover presentare una richiesta formale alla tua banca, che potrebbe richiedere l’approvazione di un avvocato o delle autorità competenti. In alcuni casi, la banca potrebbe fornire una copia dell’assegno incassato, che potrebbe includere la firma o altri dettagli della persona che l’ha incassato, ma questo varia da banca a banca e da giurisdizione a giurisdizione.
Se sospetti di frode o attività illecite relative all’incasso dell’assegno, è consigliabile contattare immediatamente la tua banca e, se necessario, le autorità legali per avviare un’indagine.
In definitiva, anche se è tecnicamente possibile per una banca tracciare chi ha incassato un assegno, le informazioni sono generalmente accessibili solo sotto specifiche circostanze e per motivi legalmente validi.