In questa guida spieghiamo cosa sono gli estremi di pagamento.
Nonostante gli italiani preferiscano ancora la moneta, esistono tante altre tipologie di pagamento in grado di contrastare l’evasione fiscale e le possibili truffe. Dalle carte di credito fino ai bonifici bancari e ai bollettini postali, è possibile effettuare transazioni anche online e trasferire il denaro sul conto corrente del beneficiario attraverso gli estremi di pagamento.
Indice
Cosa sono estremi di pagamento
Oggi gli acquisti online, i pagamenti delle imposte, delle tasse universitarie e il saldo dei fornitori, possono avvenire in modo telematico purché si disponga degli estremi di pagamento. Sul concetto, esiste ancora parecchia confusione, motivo per cui cercheremo di fare un po’ di chiarezza.
In sostanza, gli estremi di pagamento sono quelle coordinate che identificano il beneficiario e corrispondono a nome, cognome e IBAN. Quest’ultimo, acronimo di International Bank Account Number, è un codice alfanumerico che contiene informazioni relative all’istituto finanziario a cui appartiene il titolare del conto, al Paese in cui ha sede la banca e altri dati secondari. Costituito da 12 caratteri totali, senza spazi o segni di
interpunzione vari, è utile per ridurre i rischi di transazioni errate, di pagamenti respinti e per rendere più veloci i bonifici nazionali e internazionali.
Il codice IBAN può essere estrapolato direttamente dalle carte bancarie di debito o di credito, oppure essere ricavato dell’estratto conto o dall’app di online banking della banca di appartenenza. Il sistema è ritenuto tra i più efficaci e sicuri al mondo per effettuare pagamenti nell’eurozona o esteri.
Se si effettuano dei versamenti a beneficiari residenti all’estero, oltre all’IBAN bisogna disporre anche del codice SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) o BIC (Bank Identifier Code) che serve a identificare la nazione, la banca e l’eventuale filiale dove il beneficiario ha sottoscritto il conto. La lunghezza va dagli 8 agli 11 caratteri: i primi 4 indicano la banca, i 2 in successione rappresentano il Paese, gli altri 2 la città dove ha sede la banca e infine i 3 caratteri finali opzionali rappresentano la filiale di appartenenza.
Il codice BIC SWIFT in questi casi ha un’importanza rilevante, in quanto consente di verificare la correttezza delle coordinate di pagamento inserite. Ciò consente, pertanto, di minimizzare i possibili errori umani e rendere le transazioni molto più rapide e sicure, evitando di buttare via il proprio denaro.
A questo punto, è logico chiedersi perché utilizzare anche il codice BIC SWIFT se l’IBAN identifica già il conto corrente e l’istituto finanziario in cui è stato aperto? Semplice. Le sequenze BBAN, facenti parte del codice, vengono gestite solo a livello nazionale e non internazionale, motivo per cui potrebbe essere facile generare un po’ di confusione. In caso di bonifico estero, quindi, è indispensabile aggiungere come estremi di pagamento anche il codice BIC SWIFT.
Anch’esso, come l’IBAN, è reperibile nell’estratto conto (digitale oppure cartaceo), sulla carta di credito o di debito (anche se raramente), nel profilo personale dell’app dell’online banking, sul sito internet dell’istituto finanziario di appartenenza oppure contattando il numero verde della propria banca.
Estremi di pagamento PayPal
Merita un paragrafo a parte il metodo di pagamento PayPal. Il servizio consente di acquistare online, inviare e accettare denaro in modo rapido, sicuro e semplice, senza dover immettere ogni volta i dati finanziari. L’apertura del conto è totalmente gratuita ma per poter operare in totale libertà, è necessario collegarlo a un conto corrente bancario/postale oppure a una carta di credito, di debito o prepagata.
Per poter ricevere o inviare soldi, gli estremi di pagamento sono rappresentati dall’indirizzo di posta elettronica, dal nome, dal numero di telefono o dal link associato all’account. Il sistema non prevede alcun rischio di clonazione e non contempla il ricorso da parte di malintenzionati di pratiche illecite che potrebbero mettere a rischio i propri fondi.
Per verificare che la transazione sia avvenuta con successo, PayPal invierà copia della ricevuta di versamento da cui è possibile estrapolare il codice collegato all’operazione.
Estremi di avvenuto pagamento
Gli estremi di avvenuto pagamento sono, invece, utili per effettuare un controllo immediato del versamento effettuato. A seguito di un bonifico nonché dopo il pagamento di un bollettino postale o di un pagamento online per l’acquisto di beni materiali viene rilasciata una ricevuta che attesta l’avvenuto saldo.
Considerato che non sempre l’accredito dei fondi avviene in modo rapido, potrebbe essere utile richiedere il codice CRO. Acronimo di Codice Riferimento Operazione, si tratta di una sequenza univoca costituita da 11 numeri che identificano un bonifico.
In genere il CRO è riportato sulla ricevuta rilasciata dalla banca, ma nel caso in cui non dovesse essere presente, è possibile contattare l’istituto di appartenenza e richiederlo comunicando semplicemente gli estremi di pagamento.
Dal 2016, anno dell’introduzione dei bonifici SEPA che fanno riferimento a un’area unica per pagamenti ed incassi in euro, il CRO ha subito un’evoluzione. È stato infatti inglobato e sostituito dal TRN, Transaction Reference Number, un codice costituito da 30 caratteri, sicuro ed efficace, utile per la buona riuscita delle transazioni di denaro e per la loro identificazione univoca.
Perché è importante il codice CRO o meglio TRN nei bonifici bancari? La risposta è facile da intuire, tuttavia, bisogna considerare che un bonifico SEPA richiede dalle 24 alle 48 ore per poter essere accreditato con successo sul conto del destinatario. A fronte di possibili scadenze impellenti, dove la liquidità è indispensabile, è utile contattare l’istituto bancario e verificare l’esattezza del numero di CRO. Qualora il codice dovesse essere corretto converrebbe risalire a tutte le possibili cause del problema. Se dovesse essere errato, invece, bisogna affrontare direttamente il disguido con chi ha emesso il bonifico.
Lo stesso discorso si applica per i bonifici effettuati mediante un conto postale. Il CRO, in questo caso, si compone di 15 cifre, all’interno del quale è compreso il codice di riferimento di Poste Italiane (7601).
Quali sono gli estremi di pagamento per chi decide di saldare con bollettino postale
I bollettini postali sono degli strumenti offerti da Poste Italiane per pagare utenze e servizi di enti ed aziende che dispongono di un conto corrente postale. I più diffusi sono quelli precompilati, comprensivi cioè degli estremi di pagamento (i dati del pagante, l’intestazione del beneficiario, l’importo e la causale del pagamento).
In alternativa, esistono anche i bollettini in bianco che vanno compilati manualmente ma che possono presentare un’elevata percentuale di errore, soprattutto se non vengono riportate le giuste credenziali.
Dopo il versamento, viene rilasciata sul bollettino stesso una stampa contenente il cosiddetto VCYL o VCY, ovvero un codice identificativo di avvenuto pagamento. Composto da soli 4 numeri, si trova in basso a sinistra o a destra. Qualora il versamento venga effettuato online oppure utilizzando l’applicazione, ovviamente il codice VCY verrà riportato sui dati riepilogativi del pagamento, da poter stampare all’occorrenza.
Pertanto, in caso di ritardo dell’accredito, basta fornire il codice VCYL al destinatario per comunicare l’avvenuto pagamento.
Conclusioni
La tecnologia ha fatto passi da gigante. Adesso basta un semplice click per poter acquistare o scambiare denaro da una parte all’altra dello Stivale o del mondo, potendo scegliere tra più modalità. Gli estremi di pagamento sono informazioni utili e uniche che consentono di versare soldi senza brutte sorprese, in totale sicurezza. Quando si effettua un bonifico bancario o postale, pertanto, bisogna fare attenzione all’inserimento dell’anagrafica del beneficiario, dell’importo, della causale, della data e soprattutto del codice IBAN. Anche optando per il bollettino postale in bianco o precompilato le coordinate da inserire sono pressoché uguali.
Gli estremi appena citati vanno distinti da quelli di avvenuto pagamento. Questi ultimi, infatti, vengono utilizzati per la verifica del versamento e possono tornare utili in caso di scadenze impellenti in cui la liquidità è un fattore rilevante. In questo caso, si parla di CRO e TRN per bonifici bancari e postali, mentre di VCYL per il pagamento di bollettini.