In questa guida spieghiamo come non fare parcheggiare davanti a casa.
Spesso e volentieri capita di trovarsi a vagare per interminabili minuti prima di riuscire a rinvenire un parcheggio vicino alla propria abitazione. Peraltro considerando che, di norma, la maggior parte dei parcheggi è a pagamento e i pochi gratuiti sono comunemente occupati. Questa situazione, soprattutto quando si arriva a serata inoltrata o dopo aver vissuto una lunga giornata di lavoro, può essere stancante e anche estenuante.
Potrebbero però esserci delle soluzioni, anche se le situazioni in cui è possibile ottenere un parcheggio privato davanti alla propria abitazione sono molto limitate. Vediamo insieme la questione cercando di capirci qualcosa di più.
Indice
PARCHEGGIO PRIVATO ALL’INTERNO DEL CONDOMINIO
Prima di affrontare l’argomento più complesso e insidioso del parcheggio privato sulla strada pubblica, vediamo l’ipotesi più classica, ossia la possibilità di poter parcheggiare la propria autovettura all’interno del cortile condominiale.
Ai sensi di quanto legislativamente previsto, nel caso in cui un condominio adibisca uno spazio del cortile interno a parcheggio, tale zona sarà da intendersi come comune, ossia utilizzabile da tutti i condomini. Con ciò non si vuole intendere che contemporaneamente ogni condomino potrà discrezionalmente parcheggiare, ma che, qualora venga reperito un posto vuoto, tutti i condomini presentano il medesimo diritto di lasciare la propria autovettura in sosta.
Ci sono numerose questioni che possono sorgere dinnanzi a tale previsione: prima tra tutte l’ipotesi in cui, per una semplice questione oraria, soltanto alcuni condomini riescano sempre a parcheggiare, escludendo, ad esempio, chiunque arrivi ad un orario meno favorevole. Come fare, quindi, per evitare che i posti condominiali vengano utilizzati sempre dagli stessi condomini? Sottoponendo la questione all’assemblea condominiale.
In tale sede, infatti, è possibile che l’assemblea voti per una turnazione equa ed equilibrata dell’utilizzo dei posti, che consenta ad ogni condomino di poter usufruire dello spazio condominiale comune. In via esemplificativa, è facoltà dell’assemblea stabilire in quali giorni determinati soggetti possono utilizzare i parcheggi e, anche nel caso in cui tali soggetti non ci fossero, prevedere che nessuno possa comunque occupare tali spazi. Questo perché, anche nel rispetto del principio della turnazione, ciò che l’assemblea vuole prevedere è una equità nell’utilizzo dei parcheggi. Sempre ai sensi di tale assunto, infatti, l’assemblea non può riconoscere un utilizzo esclusivo del parcheggio, estromettendo gli altri, soltanto ad alcuni condomini. A meno che non sia l’assemblea all’unanimità a stabilirlo, nonché l’ipotesi in cui tale previsione sia riconosciuta dal regolamento condominiale allegato agli atti di acquisto delle varie abitazioni.
In virtù di quanto spiegato sino ad ora si desume che la possibilità di avere un parcheggio privato condominiale, ad uso esclusivo, è possibile soltanto in tali due situazioni
-Attribuzione, da parte del regolamento condominiale, al proprietario di casa dell’uso esclusivo o della proprietà dello spazio presente nel condominio;
-Attribuzione del posto auto presente in condominio da parte dell’assemblea, mediante delibera all’unanimità, così rendendo tale spazio di proprietà.
Diversamente, non sarà possibile parcheggiare in via esclusiva la propria autovettura nello spazio condominiale comune.
PASSO CARRABILE – LA SOLUZIONE PER EVITARE CHE SI PARCHEGGI DAVANTI A CASA
Il passo carrabile davanti al garage o al cancello non garantisce al proprietario il diritto di parcheggiarvi. Il motivo è sempre lo stesso: lo spazio dinnanzi l’ingresso del cancello rimane demaniale, ossia pubblico. L’utilizzo della strada pubblica per la sosta non potrà essere riservato a certi veicoli in via esclusiva, neanche a quelli del proprietario del garage.
Tuttavia, la presenza di un passo carrabile impedirà ad altri soggetti di parcheggiare davanti al garage della propria abitazione, prevedendo per il trasgressore gravi sanzioni. Vediamo com’è possibile effettuare tale richiesta.
Per richiedere il permesso di esporre un passo carraio davanti alla propria abitazione sarà necessario presentare domanda formale all’ufficio edilizia del Comune interessato. Nel caso in cui la strada non sia di competenza del Comune, tale richiesta dovrà essere formalizzata all’ANAS. Come per ogni richiesta, fondamentale che venga allegata tutta la documentazione necessaria: tali atti potrebbero variare in base al Comune, si consiglia quindi di informarsi preventivamente o consultare il sito internet dedicato. Nella richiesta dovranno essere indicati dati quali: nome e cognome, data e luogo di nascita, residenza o domicilio, codice fiscale e indirizzo dove dovrà essere collocato il cartello indicante il passo carraio.
Per poter richiedere un passo carrabile, come anticipato, serve un’autorizzazione comunale. In particolare, sarà necessaria la planimetria catastale in triplice copia, documentazioni fotografiche che attestino la zona in cui dovrà essere apposto il passo carrabile, il nulla osta fornito dal proprietario della strada, qualora questa non sia di proprietà di altri enti o del Comune, ma comunque inserita in un centro abitato. Infine, sarà necessaria la ricevuta di pagamento dei diritti di istruttoria e una marca da bollo pari a Euro 16. Entro 15/20 giorni, dalla data in cui la domanda è stata protocollata, verrà rilasciata l’autorizzazione e il cartello che prevede il divieto di sosta dinnanzi all’ingresso del parcheggio privato. Tale permesso avrà una durata di 29 anni e dovrà essere conservato con tutta la documentazione prodotta, al fine di evitare eventuali controversie.
Si precisa, tuttavia, che il passo carraio non garantisce alcun diritto di utilizzo esclusivo di spazi antistanti la propria abitazione, ma semplicemente norma l’impossibilità di parcheggiare davanti al proprio cancello privato e disincentiva quindi le persone a lasciare la propria autovettura davanti ad abitazioni altrui.